N. 13 del 1/9/1998



Sulle tracce delle comete
di M. B.


Nei primi mesi dello scorso anno i cieli di tutto l'emisfero settentrionale sono stati illuminati dalla luce della cometa Hale Bopp, scoperta l'anno precedente nella stessa notte da un astronomo professionista, Alan Hale, nel cielo del New Mexico, e da Tom Bopp, un astrofilo dell'Arizona.
Un'immagine della cometa Hale-Bopp scattata da Michael Brown (University of Melbourne) il 2 marzo 1998 con il telescopio dell'Osservatorio di Mount Stromlo and Siding Spring. La coda della cometa si vede chiaramente mentre si allunga verso un gruppo di galassie.
Hale comunicò via posta elettronica la notizia della sua scoperta, confermata da un fax di Bopp. Da allora i siti specializzati si sono moltiplicati; e nel sito della Nasa c'è anche la sua home page: www-b.jpl.nasa.gov/comet/index.html. Un'altra cometa famosa ha suscitato interesse solcando il cielo nel 1996, la Hyakutake, mentre la più famosa è indubbiamente la cometa di Halley, che ogni 76 anni attraversa l'orbita terrestre. È nella nebulosa di Oort, ai confini estremi del sistema solare, che nascono le comete: i nuclei non sono altro che agglomerati di polveri, metalli e ghiaccio, tenuti insieme dalle mutue forze di attrazione gravitazionale. Il nucleo della cometa, normalmente scuro, diventa attivo man mano che si avvicina al sole. Quando la radiazione solare è sufficientemente intensa, il ghiaccio vaporizza e il nucleo espelle gas e polvere in tutte le direzioni, formando un involucro gassoso piuttosto denso di forma tondeggiante, detto "chioma", circondata da una nube di idrogeno neutro molto rarefatto. Per interazione della chioma con il vento solare, si forma la coda, una lunghissima striscia di gas, polvere e ioni, che si estende per decine di milioni di chilometri. Ad ogni passaggio vicino al Sole, la cometa perde una frazione significativa del suo materiale, consumandosi progressivamente ad ogni successivo passaggio al perielio e abbandonando nello spazio detriti rocciosi e polveri. Dopo un certo numero di passaggi, la cometa si disgregherà dato che la forza di attrazione reciproca tra i componenti il nucleo non è più sufficiente a tenerli uniti.


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